mercoledì 16 settembre 2009

Follow-up Mixed Reality Performance: una serata in Sirikata

Un sabato e domenica intensi, il week-end passato. Mixed Reality Performance: una serata in Sirikata è stato un appuntamento ricco ed entusiasmante.

Chi era lì presente con noi in Aula De Carli, al Politecnico di Milano Bovisa, ha vissuto un'esperienza veramente cross-media. Il pianoforte di Chryssie Nanou in sala, Jeffrey T. Shnapp e Henrik Bennetsen, fisicamente a Milano, ma attivi tramite i loro avatar nel mondo immersivo di Sirikata, le note degli artisti che suonavano live al di là dell'Atlantico - da Stanford e Missoula - magicamente sincronizzati con il pianoforte della Nanou e con i pianoforti meccanici collocati a Stanford (ma controllati da Milano), hanno dato vita ad uno spettacolo unico nel suo genere.
La stessa esperienza l'hanno vissuta gli avatar da Second Life, e gli utenti del web che via streaming video e dai cellulari hanno potuto vedere le immagini del concerto in rete, in tempo reale, avvertiti da un twitter di Samaya Silberman di 2lifecast, che ha seguito e disseminato nel web passo a passo tutte le serate.

Conoscendo i problemi di latenza e sincronizzazione in rete che un'impresa del genere comporta, l'incastellatura di software e di protocolli per lo streaming, solo per questo c'è da rimanerne stupefatti. Ma non è solo questione di hype, non è solo tecnologia che abbaglia e che fa clamore.
Mixed Reality Performance: una serata in Sirikata è un esperimento, un processo costruito sulla sapienza e sull'intelligenza connettiva di tutti quelli che vi hanno partecipato, pubblico, artisti, noi di 2lifecast, avatar, laptop, mixer, server, fibra ottica: senza tutto questo, persone e macchine, Mixed Reality Performance non sarebbe esistito.

Peccato non esserci stati.

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