Cari lettori,
domani partirò per godermi qualche giorno di dolci, rilassanti ferie.
Lontano dal lavoro, dai PC, dalle connessioni e se sono fortunato anche dal telefonino di servizio... lontano anche da SL: pienamente impegnato nel godermi la vita reale.
Ci rivedremo su queste pagine l'otto maggio.
Vi auguro un buon ponte! A presto
Roberto
in SL Albert Falck
giovedì 26 aprile 2007
mercoledì 25 aprile 2007
Banche: piccolo aggiornamento
Il mese scorso nel post riguardante i dati statistici di febbraio (qui), mi chiedevo se la Linden Lab tenesse sotto controllo in qualche maniera le Banche Virtuale e specialmente la loro influenza sulla massa monetaria presente in gioco.
Ho chiesto informazioni direttamente alla fonte e l'altro ieri Meta Linden mi ha risposto:
In altre parole: no. Non ne sappiamo niente e non abbiamo modo di saperlo.
Purtroppo in questo momento non posso rispondere a Meta, il blog della Linden è fermo, come tutto il resto, ma la cosa non mi piace per niente. La mia prossima domanda sarà se si rendono conto che la loro tecnica di Source e Sink per regolare la massa monetaria in gioco può essere totalmente distorta dal sistema bancario che sta venendo creato dai giocatori.
I mondi virtuali soffrono l'inflazione molto meno di quello reale (non ci sono costi marginale di produzione e per la maggior parte dei beni non ci può essere scarsità di offerta), ma, almeno teoricamente, "meno" non significa che non la soffrano del tutto e un aumento di massa monetaria qualche effettuccio lo dovrà pure avere.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
Ho chiesto informazioni direttamente alla fonte e l'altro ieri Meta Linden mi ha risposto:
@ Albert: All we really can track is the money that moves between residents inworld and is exchanged through the Lindex. The private resident-run banks are just that, and do not disclose their details to us for our reporting.
In altre parole: no. Non ne sappiamo niente e non abbiamo modo di saperlo.
Purtroppo in questo momento non posso rispondere a Meta, il blog della Linden è fermo, come tutto il resto, ma la cosa non mi piace per niente. La mia prossima domanda sarà se si rendono conto che la loro tecnica di Source e Sink per regolare la massa monetaria in gioco può essere totalmente distorta dal sistema bancario che sta venendo creato dai giocatori.
I mondi virtuali soffrono l'inflazione molto meno di quello reale (non ci sono costi marginale di produzione e per la maggior parte dei beni non ci può essere scarsità di offerta), ma, almeno teoricamente, "meno" non significa che non la soffrano del tutto e un aumento di massa monetaria qualche effettuccio lo dovrà pure avere.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
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martedì 24 aprile 2007
Un po’ di dati demografici: i trend per nazionalità
Nei dati statistici per il marzo 2007 pubblicati pochi giorni fa, la parte che ho trovato più interessante è l’aggiornamento della suddivisione per nazionalità per gli iscritti.
Confrontare la suddivisione per nazionalità di marzo con quella precedente (pubblicata a gennaio) permette di rilevare alcuni trend di base di Second Life.
La prima tabella su cui mi voglio soffermare è questa, che mette a confronto le percentuali di gennaio con quelle marzo:
L’occhio cade immediatamente su tre cose:
- la percentuale degli Italiani è addirittura raddoppiata; passando sa 1,93% al 3,99%!
- I Tedeschi hanno superato i Francesi come seconda nazionalità raggiungendo il 13,53%.
- Gli americani sono in calo; passando da più del 30% al 27% scarso
La diminuzione percentuale degli americani è un fenomeno sicuramente scontato: sono stati i primi ad approdare su Second Life ed è logico che il loro peso diminuisca man mano che il “fenomeno invade nuovi paesi. Dalla tabella si può vedere come il loro fato sia condiviso da altre nazionalità di early users: Inglesi, Olandesi e Belgi e in seconda battuta Francesi,Spagnoli e Canadesi.
L’incremento Italiano pure non è un fenomeno che meraviglia visto il pesantissimo tamtam mediatico degli ultimi mesi. Non siamo poi gli unici, ma cresciamo in compagnia di Tedeschi, Brasiliani, Danesi, Giapponesi Australiani e Polacchi…
Mi meraviglia un po’ invece la ancora quasi totale mancanza di Russi, probabilmente frenati sia dalla mancanza di adeguate connessioni che di un client in lingua.
Insomma SL si va velocemente internazionalizzando… (sono passati i bei vecchi tempi quando mi commuovevo quando incontravo un altro Italiano…), e la cosa è positiva, malgrado il grande Prokofy Neva trovi l’occasione di lamentarsi anche di questo sull’Herald…
Il secondo raffronto interessante si può fare se ricaviamo da queste percentuali il numero assoluto degli iscritti suddivisi per nazionalità e ipotizziamo la loro crescita:
Come si può vedere gli Italiani sono cresciuti ben del 240% in questi mesi…preceduti solo dalla vera propria esplosione dei Polacchi e dei Danesi.
I numeri assoluti sono ancora limitati, ma come vedete si iniziano a far notare anche gli orientali: Giapponesi, Coreani e qualche Cinese. Le versioni localizzate in quelle lingue stanno avendo il loro effetto, anche se quei mercati sono vere e proprie roccaforti dei grandi MMOG concorrenti.
Un'altra analisi interessante che si può fare è quella della “penetrazione” di SL, confrontando il numero di iscritti con la… popolazioni totale dei paesi di riferimento.
Risulta abbastanza sconcertante pensare che il 2,5% dei Danesi ha provato SL… uno su 40. Decisamente non male.
Insomma si direbbe che se in Danimarca, Svizzera e Benelux potete definire un ingorgo stradale un gran bel Lag ed essere capiti…
Tristino il fatto che l’Italia sia al solito l’ultimo dei grandi paesi industrializzati, ma a quanto pare siamo al di qua del Digital Divide mondiale e la Banda Larga c’e’ la sogniamo ancora…(ma consoliamoci: abbiamo superato Spagna e Portogallo…)
Fare ragionamenti precisi sulla penetrazione è difficile, in quanto ogni paese presenta delle forti peculiarità, date dal reddito e dalla infrastruttura tecnologica a disposizione dei cittadini, mi arrischierei però a dire che Second Life ha ancora ottime possibilità di crescita specialmente in estremo oriente (direi che anche solo tra Giappone e Corea un altro paio di milioni di potrebbero arrivare facilmente), se la Linden Lab si deciderà a penetrare in quei mercati.
Ultima tabella quella della suddivisione dei nuovi iscritti:
Come si vede gli USA sono ancora il mercato principale, malgrado il loro calo di peso complessivo. Altra cosa da notare: USA, Germania e Italia hanno fatto da sole la metà dei nuovi iscritti.
Per chiudere una di nota di colore…nella lista è presente l’Antartide con quasi 2.000 iscritti (alla pari con Ucraina e Marocco per intenderci), non so bene quanto possa essere numeroso il personale delle stazioni scientifiche laggiù, ma di certo è il posto al mondo dove SL è più diffuso.
Nel posto più remoto della terra per qualcuno Second Life potrebbe davvero ricordare la casa lontana.
Roberto Brocchieri
in SL: Albert Falck
Confrontare la suddivisione per nazionalità di marzo con quella precedente (pubblicata a gennaio) permette di rilevare alcuni trend di base di Second Life.
La prima tabella su cui mi voglio soffermare è questa, che mette a confronto le percentuali di gennaio con quelle marzo:
L’occhio cade immediatamente su tre cose:
- la percentuale degli Italiani è addirittura raddoppiata; passando sa 1,93% al 3,99%!
- I Tedeschi hanno superato i Francesi come seconda nazionalità raggiungendo il 13,53%.
- Gli americani sono in calo; passando da più del 30% al 27% scarso
La diminuzione percentuale degli americani è un fenomeno sicuramente scontato: sono stati i primi ad approdare su Second Life ed è logico che il loro peso diminuisca man mano che il “fenomeno invade nuovi paesi. Dalla tabella si può vedere come il loro fato sia condiviso da altre nazionalità di early users: Inglesi, Olandesi e Belgi e in seconda battuta Francesi,Spagnoli e Canadesi.
L’incremento Italiano pure non è un fenomeno che meraviglia visto il pesantissimo tamtam mediatico degli ultimi mesi. Non siamo poi gli unici, ma cresciamo in compagnia di Tedeschi, Brasiliani, Danesi, Giapponesi Australiani e Polacchi…
Mi meraviglia un po’ invece la ancora quasi totale mancanza di Russi, probabilmente frenati sia dalla mancanza di adeguate connessioni che di un client in lingua.
Insomma SL si va velocemente internazionalizzando… (sono passati i bei vecchi tempi quando mi commuovevo quando incontravo un altro Italiano…), e la cosa è positiva, malgrado il grande Prokofy Neva trovi l’occasione di lamentarsi anche di questo sull’Herald…
Il secondo raffronto interessante si può fare se ricaviamo da queste percentuali il numero assoluto degli iscritti suddivisi per nazionalità e ipotizziamo la loro crescita:
Come si può vedere gli Italiani sono cresciuti ben del 240% in questi mesi…preceduti solo dalla vera propria esplosione dei Polacchi e dei Danesi.
I numeri assoluti sono ancora limitati, ma come vedete si iniziano a far notare anche gli orientali: Giapponesi, Coreani e qualche Cinese. Le versioni localizzate in quelle lingue stanno avendo il loro effetto, anche se quei mercati sono vere e proprie roccaforti dei grandi MMOG concorrenti.
Un'altra analisi interessante che si può fare è quella della “penetrazione” di SL, confrontando il numero di iscritti con la… popolazioni totale dei paesi di riferimento.
Risulta abbastanza sconcertante pensare che il 2,5% dei Danesi ha provato SL… uno su 40. Decisamente non male.
Insomma si direbbe che se in Danimarca, Svizzera e Benelux potete definire un ingorgo stradale un gran bel Lag ed essere capiti…
Tristino il fatto che l’Italia sia al solito l’ultimo dei grandi paesi industrializzati, ma a quanto pare siamo al di qua del Digital Divide mondiale e la Banda Larga c’e’ la sogniamo ancora…(ma consoliamoci: abbiamo superato Spagna e Portogallo…)
Fare ragionamenti precisi sulla penetrazione è difficile, in quanto ogni paese presenta delle forti peculiarità, date dal reddito e dalla infrastruttura tecnologica a disposizione dei cittadini, mi arrischierei però a dire che Second Life ha ancora ottime possibilità di crescita specialmente in estremo oriente (direi che anche solo tra Giappone e Corea un altro paio di milioni di potrebbero arrivare facilmente), se la Linden Lab si deciderà a penetrare in quei mercati.
Ultima tabella quella della suddivisione dei nuovi iscritti:
Come si vede gli USA sono ancora il mercato principale, malgrado il loro calo di peso complessivo. Altra cosa da notare: USA, Germania e Italia hanno fatto da sole la metà dei nuovi iscritti.
Per chiudere una di nota di colore…nella lista è presente l’Antartide con quasi 2.000 iscritti (alla pari con Ucraina e Marocco per intenderci), non so bene quanto possa essere numeroso il personale delle stazioni scientifiche laggiù, ma di certo è il posto al mondo dove SL è più diffuso.
Nel posto più remoto della terra per qualcuno Second Life potrebbe davvero ricordare la casa lontana.
Roberto Brocchieri
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sabato 21 aprile 2007
L'aumento di Capitale di Hope Capital...ovvero purtroppo ci azzecavo
Leggendo qua è la ho trovato una notizia che purtroppo sembra confermare alcune delle paure che avevo espresso nel post precedente. (qui la notizia come riportata dall'Herald, qui la pagina ufficiale della Hope Capital).
Negli scorsi giorni la Hope Capital avrebbe comprato una nuova proprietà immobiliare (una copia virtuale del compianto World Trade Center di NY) non in contanti ma in cambio di circa 2 milioni di azioni di nuova emissione (per inciso per un controvalore di circa 26.000 US$).
In poche parole la Hope Capital avrebbe eseguito qualcosa di simile a un aumento di capitale, il brutto è che la cosa sembra sia stata fatta indipendentemente da LukeConnel Vandeverre senza nemmeno consultarsi con i resto degli azionisti della sua società.
Un azione simile nel mondo reale provocherebbe come minimo un pandemonio e un bel po' di guai legali: agendo cosi ha diluito le quote di tutti quelli che avevano investito in Hope Capital, e probabilmente causato un calo del titolo.
Come avevo scritto azioni simili, al limite della legalità nel mondo reale, non sono esplicitamente sanzionate dal regolamento del WSE, ma è un bruttissimo segnale per tutti gli investitori che vengano messe in atto con questa baldanza poprio dalla società propietaria del WSE e dalla persona che dovrebbe vigilare sul corretto comportamento delle società quotate.
Negli scorsi giorni la Hope Capital avrebbe comprato una nuova proprietà immobiliare (una copia virtuale del compianto World Trade Center di NY) non in contanti ma in cambio di circa 2 milioni di azioni di nuova emissione (per inciso per un controvalore di circa 26.000 US$).
In poche parole la Hope Capital avrebbe eseguito qualcosa di simile a un aumento di capitale, il brutto è che la cosa sembra sia stata fatta indipendentemente da LukeConnel Vandeverre senza nemmeno consultarsi con i resto degli azionisti della sua società.
Un azione simile nel mondo reale provocherebbe come minimo un pandemonio e un bel po' di guai legali: agendo cosi ha diluito le quote di tutti quelli che avevano investito in Hope Capital, e probabilmente causato un calo del titolo.
Come avevo scritto azioni simili, al limite della legalità nel mondo reale, non sono esplicitamente sanzionate dal regolamento del WSE, ma è un bruttissimo segnale per tutti gli investitori che vengano messe in atto con questa baldanza poprio dalla società propietaria del WSE e dalla persona che dovrebbe vigilare sul corretto comportamento delle società quotate.
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mercoledì 18 aprile 2007
Il World Stock Exchange, la Borsa di Second Life
Non è più novità il fatto che su Second Life ci sia una borsa valori, ormai è da un paio di mesi che il World Stock Exchange è in funzione (con qualche alto e basso dei suoi sistemi informatici).
La cosa non mi meraviglia: dove è in azione un economia vibrante come quella di SL è scontato che nasca un sistema finanziario, che aiuti nella raccolta e nella distribuzione dei capitali e degli investimenti e ne tragga profitto. Oltretutto il WSE è solo l’ultimo di molteplici tentativi che ci sono stati, anche se finora l’unico a raggiungere l’operatività.
Quello che invece mi meraviglia è che, come al solito, del WSE si parla molto (sia nel bene che nel male), ma finora non ho trovato un solo tentativo di analisi dei suoi eventuali pregi e dei suoi probabili difetti.
Queste righe hanno lo scopo di illustrare i risultati di alcune analisi e studi che ho compiuto nelle ultime settimane sul WSE. Non essendo un specialista di borsa ho richiesto l’aiuto di laureato91 (che di legislazione finanziaria se ne occupa professionalmente) e di un paio di amici che si guadagnano da vivere facendo i brooker nelle borse vere.
In questi giorni sta montando una feroce polemica che vede contrapposti il WSE e altri imprenditori che vorrebbero fondare mercati concorrenti. Se volete approfondirla vi rimando alla SLNN dove troverebbe una serie di affascinanti lettere aperte, risposte, commenti, critiche e un bel po’ di insulti.
Il livello della discussione mi sembra degno di un talk show pomeridiano e non me ne occuperò in questo articolo.
Mi limito solo a una precisazione: non starò a dibattere sull’onesta personale dei fondatori e dei gestori del WSE. Non li conosco, se non scambi di saluti di cortesia durante alcuni incontri istituzionali, e non ho informazioni sufficienti per giudicare sulla questione, a parte il fondamentale concetto di presumere innocente e onesto chiunque in assenza di prove contrarie. Quindi qui parto dal presupposto che il WSE sia un impresa onesta, costituita e gestita per perseguire gli scopi dichiarati e non un imbroglio gestito con malizia.
L’analisi è divisa in tre diversi capitoli:
- nel primo esplorerò la situazione legale in cui si muove il WSE e più in generale del settore finanziario in SL;
- nel secondo la struttura organizzativa e regolatoria del WSE,
- per l’ultimo analizzerò la composizione del portfolio di aziende quotate nel WSE dando un giudizio generale sul mercato.
Aspetti Legali
Bisogna premettere che non è certo colpa dei fondatori WSE che su Second Life l’aspetto economico-finanziario si muova e si stia sviluppando in un completo vuoto legislativo (la Linden Lab non sembra avere intenzione di immischiarsi nelle transazioni tra giocatori e non ci sono finora autorità esterne che abbiamo preso una posizione), ma il problema rimane.
In effetti dal punto di vista legale è tutto da definire. E’ addirittura problematico capire cosa si compra e si vende sul WSE. Si comprano e si vendono partecipazioni di che cosa? Le entità partecipanti al WSE sono, al meglio, delle imprese di fatto, ma non hanno ovviamente nessuna personalità giuridica in senso proprio.
Il WSE si riserva una funzione di controllo ed eventualmente la possibilità di escludere e sospendere le entità quotate, inoltre richiede sia reso noto la vera identità della persona fisica titolare dell’Avatar che funge da Amministratore Delegato. Si tratta di una impostazione di per se stessa rivoluzionaria per Second Life. Di certo si tratta di un aspetto posivo: conoscere l’identità reale delle persone con cui si sta prendendo un accordo economico è la condizione MINIMA per porre una base di fiducia e permettere transazioni di una certa consistenza.
Purtroppo il limitarsi a conoscere un nome e un cognome è comunque insufficiente ad assicurare la protezione degli azionisti in caso di problemi.
Oltre all’irrisolto problema della personalità giuridica delle entità coinvolte, dobbiamo anche tener conto dei problemi relativi della giurisdizione (Linden Lab che ospita i server è americana, la Hope Capital è australiana, la “società” quotata e i suoi rappresentanti possono essere di dovunque, l’investitore idem). Ricordo inoltre che rimane addirittura dubbio se una transazione economica di SL possa essere ritenuta da un giudice meritevole di protezione oppure solo un “gioco”.
Insomma ci sono una serie di problemi non indifferenti che lasciano decisamente perplessi quando si fanno i conti e si scopre che un mese fa la capitalizzazione totale del WSE era di circa 3 milioni di dollari americani. Troppo per essere un gioco tra amici.
La soluzione di questo tipo di problemi va oltre il possibile campo di azione dei fondatori del WSE, ma rimane la prima considerazione che un investitore dovrebbe fare volendo impegnare una somma di una certa rilevanza.
Aspetti Regolatori
Al di là dell’aspetto legale illustrato prima il WSE si impegna ad una serie di controlli prima di ammettere una società alla quotazione. Assumendo un ruolo regolatorio similare a quello che può avere la CONSOB italiana.
Inutile dire che i controlli sono effettuati su documenti forniti spontaneamente dalle stesse società che richiedono la quotazione e che quindi si tratta di dati non certificati da nessun altro. Il che pur ammettendo la buona fede di chi effettua i controlli non è la cosa più rassicurante.
In linea di massima è presumibile che la Hope Capital (che controlla il WSE) esegua questi controlli con una certa prudenza non volendo rovinare il suo business con quotazioni di aziende non troppo chiare, ma abbiamo solo questo al momento per fidarci.
Il regolamento stesso presenta già ad una prima scorsa alcuni punti deboli. Il primo è più importante è il punto che riguarda la gestione di eventuali Conflitti di Interessi degli azionisti, che è regolato in una maniera che mi lascia perplesso.
Faccio un esempio per spiegarmi in maniera chiara: abbiamo la società quotata X.SpA, tra i membri della sua direzione si trova Mario Rossi. In un dato momento la X.SpA si trova a dover decidere se firmare o meno un contratto con un'altra società, la Y SpA, per la fornitura di un servizio. Guarda caso la Y.SpA è di proprietà del Mario Rossi di cui sopra.
Nella maggior parte delle legislazioni del mondo reale, al momento di prendere una decisione Mario Rossi deve dichiarare che ha un interesse nell’altra società e astenersi da prendere parte alla decisione necessaria per stabilire per esempio il prezzo da pagare. La ragione è evidente il suo compito di fare il migliore interesse della società X.SpA che dirige entra in conflitto con il suo interesse personale di far fare il miglior affare possibile alla Y.SpA che possiede. Se non dichiarasse questo conflitto di interesse e non si astenesse, gli azionisti potrebbero legalmente impugnare la decisione, far rescindere il contratto e, se ce ne sono gli estremi, chiedere i danni.
Nel regolamento del WSE è invece indicato che il direttore può astenersi dal dichiarare questa situazione di conflitto e in qualunque caso la transazione deve essere considerata valida.
Per descrivere il caso peggiore, il direttore di una azienda quotata potrebbe vendere sottocosto una proprietà da lui amministrata a se stesso, e la transazione non violerebbe il regolamento del WSE, anche se, evidentemente, procurerebbe danni agli azionisti.
Bisogna dire che in assenza di un sistema legale (vedi il primo punto) a cui rivolgersi per annullare la transazione e recuperare i soldi, la proibizione di un comportamento simile rimarrebbe inapplicabile. Fatti simili sono quelli che mi fanno sempre consigliare di muoversi con molta cautela su SL e di non investire mai somme eccessivamente alte.
C’e’ poi un altro problema della struttura regolamentare che, a mio parere, è potenzialmente pericoloso (e questo sarebbe evitabile).
Nella maggior parte delle situazioni della vita reale esistono due entità separate nella gestione della borsa: un organizzazione di regolamento e controllo (in italia ad es la CONSOB) e una organizzazione che invece gestisce gli aspetti pratici e operativi (in Italia la Borsa.SpA), nel WSE esiste sostanzialmente una sola entità che fa entrambe le cose la Hope Capital, che è a sua volta quotata nel WSE.
Il risultato di questo è che un esterno (magari con interessi in aziende quotate nel WSE) potrebbe acquisire parte della proprietà dell’ente che effettua i controlli e cercare di influenzarli a suo vantaggio.
Aspetti Strutturali
Affrontati ed esaminati alcuni dei problemi legali e di regolamento l’ultimo punto da affrontare è la struttura del mercato stesso e delle aziende quotate.
Nel WSE all’inizio della settimana erano quotate 36 aziende, mentre erano in corso 18 IPO, in linea di massima il numero delle aziende quotate continua a crescere, e da quello che si sa c’e’ un grosso numero di aziende in attesa di essere ammesse alle IPO.
L’aumento del numero di aziende quotate è sicuramente una cosa buona per gli investitori: assicura una maggiore possibilità di scelta e stabilizza il mercato, ma al momento la presenza di solo 36 aziende quotate espone potenzialmente il mercato a fluttuazioni occasionali tutt’altro che piacevoli per i piccoli investitori.
Interessante è esaminare le area di attività, dichiarate, delle aziende quotate: principalmente si tratta di Gioco d’Azzardo, Immobiliare, Finanza e Prodotti Scriptati. Questa concentrazione in quattro settori non è rassicura sulla stabilità generale del mercato.
Il settore Immobiliare è da sempre uno dei motori principali dell’economia di Second Life, ma si tratta anche di un business molto competitivo e con una forte variabilità.
La presenza di molte aziende specializzate nel Gioco d’Azzardo sembra confermare l’importanza del settore nell’economia di Second Life, ma le recenti notizie sui dubbi sulla legalità dei casinò virtuali getta delle ombre sul suo futuro.
Le aziende di prodotti scriptati sono invece l’equivalente dell’industria pesante e high tech nel mondo reale. A mio parere hanno potenzialmente una stabilità maggiore e forse prospettive più sicure almeno fino a che l’economia generale di Second Life continuerà a godere di buona salute. In fin dei conti chiunque voglia fare business continuerà ad avere bisogno di vendors, sistemi di analisi etc. Ad un esame più approfondito però almeno un paio delle più grosse di queste aziende sembrano specializzate in prodotti per casinò (cioè Slot machine, SLingo e cose simili), percui le ombre che aleggiano sul settore del gioco di azzardo si allungano anche su di loro.
Quello che invece trovo personalmente molto dubbio è la presenza di molte aziende “finanziare” il cui scopo è raccogliere capitali di rischio, con lo scopo dichiarato di reinvestire direttamente sulle azioni delle altre aziende quotate. Si tratta di speculazioni estremamente rischiose anche nel mondo reale, inoltre il loro forte peso non potrà che essere un moltiplicatore delle fluttuazioni del mercato e inoltre crea il rischio che si crei una rete di partecipazioni incrociati e scatole cinesi che non lascia presagire niente di buono.
E’ sperabile che l’allargamento del mercato crei un portafoglio di aziende con interessi più diversificati e con un minor peso delle speculazioni puramente finanziarie.
L’andamento generale del mercato non mi è sembrato felicissimo. Nell’ultimo mese ho seguito gli andamenti facendo una serie di analisi e sembra che passato un primo periodo di euforia le quotazioni siano generalmente in ribasso (in alcuni casi in maniera notevole), spesso scendendo anche sotto il valore stabilito per la IPO. Insomma un quadro generale spiacevole, e che solleva anche alcune perplessità su come sia stato definito il prezzo della quotazione iniziale.
Il risultato è che la capitalizzazione totale del mercato malgrado l’aumento del numero di aziende quotate o in IPO è sceso da circa 3,5 milioni di dollari US a meno di 3 milioni.
C’e’ poi un punto importante da notare circa le aziende quotate. Come è logico aspettarsi si tratta in realtà di micro-aziende che hanno poca cassa, beni di garanzia risibili rispetto al livello della quotazione e di solito non più di 3 o 4 persone impegnate nella gestione. Questo, ripeto, è normale viste le condizioni di SL e non mette in dubbio le loro capacità di fare profitti, ma rende ancora più dubbio il valore delle azioni che vengono commerciate.
Dietro il valore di queste azioni non ci sono beni, piani di marketing, contratti firmati, crediti esigibili, marchi affermati: C’e’ solo la fiducia nelle idee, a volte brillanti, a volte meno, dei fondatori delle aziende e sulla loro abilità e capacità lavorativa.
Questo fatto rende quindi molto improbabile la possibilità e la convenienza di effettuare scalate o prendere il controllo di una delle aziende quotate, in quanto una volta private dei loro fondatori dietro rimarrebbe ben poco.
Conclusioni
Le conclusioni che possiamo trarre da questa analisi sono che come in altri casi la Borsa di SL ha in comune con il suo omonimo reale, poco più del nome e delle intenzioni.
Da un po’ tutti i punti di vista il WSE non sembra presentare quelle minime condizioni di garanzia presenti nelle Borse reali. A sua discolpa possiamo sicuramente dire che parecchi dei suoi problemi sono legati alle condizioni generali di SL, ma sono comunque problemi che rimangono e vanno comunque considerati.
Il WSE presenta rischi molto maggiori di quelli presenti in una borsa reale e chi decide di investire parte dei suoi Linden deve esserne cosciente.
Personalmente trovo il WSE un tentativo affascinante, da osservare da una rispettosa distanza di sicurezza, un “gioco” che sarebbe divertentissimo se non iniziasse già a muovere una quantità di denaro di tutto rispetto. Troppo denaro e con troppa leggerezza.
PS Una nota doverosa solo ieri, mentre risistemavo queste pagine ho scoperto la nascita di un blog italiano specializzato sul WSE: RatingWSE, non ho ancora avuto modo di approfondire i suoi contenuti, ma sono sempre contento quando si sviluppano contenuti italiani su SL, non saranno mai abbastanza.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
La cosa non mi meraviglia: dove è in azione un economia vibrante come quella di SL è scontato che nasca un sistema finanziario, che aiuti nella raccolta e nella distribuzione dei capitali e degli investimenti e ne tragga profitto. Oltretutto il WSE è solo l’ultimo di molteplici tentativi che ci sono stati, anche se finora l’unico a raggiungere l’operatività.
Quello che invece mi meraviglia è che, come al solito, del WSE si parla molto (sia nel bene che nel male), ma finora non ho trovato un solo tentativo di analisi dei suoi eventuali pregi e dei suoi probabili difetti.
Queste righe hanno lo scopo di illustrare i risultati di alcune analisi e studi che ho compiuto nelle ultime settimane sul WSE. Non essendo un specialista di borsa ho richiesto l’aiuto di laureato91 (che di legislazione finanziaria se ne occupa professionalmente) e di un paio di amici che si guadagnano da vivere facendo i brooker nelle borse vere.
In questi giorni sta montando una feroce polemica che vede contrapposti il WSE e altri imprenditori che vorrebbero fondare mercati concorrenti. Se volete approfondirla vi rimando alla SLNN dove troverebbe una serie di affascinanti lettere aperte, risposte, commenti, critiche e un bel po’ di insulti.
Il livello della discussione mi sembra degno di un talk show pomeridiano e non me ne occuperò in questo articolo.
Mi limito solo a una precisazione: non starò a dibattere sull’onesta personale dei fondatori e dei gestori del WSE. Non li conosco, se non scambi di saluti di cortesia durante alcuni incontri istituzionali, e non ho informazioni sufficienti per giudicare sulla questione, a parte il fondamentale concetto di presumere innocente e onesto chiunque in assenza di prove contrarie. Quindi qui parto dal presupposto che il WSE sia un impresa onesta, costituita e gestita per perseguire gli scopi dichiarati e non un imbroglio gestito con malizia.
L’analisi è divisa in tre diversi capitoli:
- nel primo esplorerò la situazione legale in cui si muove il WSE e più in generale del settore finanziario in SL;
- nel secondo la struttura organizzativa e regolatoria del WSE,
- per l’ultimo analizzerò la composizione del portfolio di aziende quotate nel WSE dando un giudizio generale sul mercato.
Aspetti Legali
Bisogna premettere che non è certo colpa dei fondatori WSE che su Second Life l’aspetto economico-finanziario si muova e si stia sviluppando in un completo vuoto legislativo (la Linden Lab non sembra avere intenzione di immischiarsi nelle transazioni tra giocatori e non ci sono finora autorità esterne che abbiamo preso una posizione), ma il problema rimane.
In effetti dal punto di vista legale è tutto da definire. E’ addirittura problematico capire cosa si compra e si vende sul WSE. Si comprano e si vendono partecipazioni di che cosa? Le entità partecipanti al WSE sono, al meglio, delle imprese di fatto, ma non hanno ovviamente nessuna personalità giuridica in senso proprio.
Il WSE si riserva una funzione di controllo ed eventualmente la possibilità di escludere e sospendere le entità quotate, inoltre richiede sia reso noto la vera identità della persona fisica titolare dell’Avatar che funge da Amministratore Delegato. Si tratta di una impostazione di per se stessa rivoluzionaria per Second Life. Di certo si tratta di un aspetto posivo: conoscere l’identità reale delle persone con cui si sta prendendo un accordo economico è la condizione MINIMA per porre una base di fiducia e permettere transazioni di una certa consistenza.
Purtroppo il limitarsi a conoscere un nome e un cognome è comunque insufficiente ad assicurare la protezione degli azionisti in caso di problemi.
Oltre all’irrisolto problema della personalità giuridica delle entità coinvolte, dobbiamo anche tener conto dei problemi relativi della giurisdizione (Linden Lab che ospita i server è americana, la Hope Capital è australiana, la “società” quotata e i suoi rappresentanti possono essere di dovunque, l’investitore idem). Ricordo inoltre che rimane addirittura dubbio se una transazione economica di SL possa essere ritenuta da un giudice meritevole di protezione oppure solo un “gioco”.
Insomma ci sono una serie di problemi non indifferenti che lasciano decisamente perplessi quando si fanno i conti e si scopre che un mese fa la capitalizzazione totale del WSE era di circa 3 milioni di dollari americani. Troppo per essere un gioco tra amici.
La soluzione di questo tipo di problemi va oltre il possibile campo di azione dei fondatori del WSE, ma rimane la prima considerazione che un investitore dovrebbe fare volendo impegnare una somma di una certa rilevanza.
Aspetti Regolatori
Al di là dell’aspetto legale illustrato prima il WSE si impegna ad una serie di controlli prima di ammettere una società alla quotazione. Assumendo un ruolo regolatorio similare a quello che può avere la CONSOB italiana.
Inutile dire che i controlli sono effettuati su documenti forniti spontaneamente dalle stesse società che richiedono la quotazione e che quindi si tratta di dati non certificati da nessun altro. Il che pur ammettendo la buona fede di chi effettua i controlli non è la cosa più rassicurante.
In linea di massima è presumibile che la Hope Capital (che controlla il WSE) esegua questi controlli con una certa prudenza non volendo rovinare il suo business con quotazioni di aziende non troppo chiare, ma abbiamo solo questo al momento per fidarci.
Il regolamento stesso presenta già ad una prima scorsa alcuni punti deboli. Il primo è più importante è il punto che riguarda la gestione di eventuali Conflitti di Interessi degli azionisti, che è regolato in una maniera che mi lascia perplesso.
Faccio un esempio per spiegarmi in maniera chiara: abbiamo la società quotata X.SpA, tra i membri della sua direzione si trova Mario Rossi. In un dato momento la X.SpA si trova a dover decidere se firmare o meno un contratto con un'altra società, la Y SpA, per la fornitura di un servizio. Guarda caso la Y.SpA è di proprietà del Mario Rossi di cui sopra.
Nella maggior parte delle legislazioni del mondo reale, al momento di prendere una decisione Mario Rossi deve dichiarare che ha un interesse nell’altra società e astenersi da prendere parte alla decisione necessaria per stabilire per esempio il prezzo da pagare. La ragione è evidente il suo compito di fare il migliore interesse della società X.SpA che dirige entra in conflitto con il suo interesse personale di far fare il miglior affare possibile alla Y.SpA che possiede. Se non dichiarasse questo conflitto di interesse e non si astenesse, gli azionisti potrebbero legalmente impugnare la decisione, far rescindere il contratto e, se ce ne sono gli estremi, chiedere i danni.
Nel regolamento del WSE è invece indicato che il direttore può astenersi dal dichiarare questa situazione di conflitto e in qualunque caso la transazione deve essere considerata valida.
Per descrivere il caso peggiore, il direttore di una azienda quotata potrebbe vendere sottocosto una proprietà da lui amministrata a se stesso, e la transazione non violerebbe il regolamento del WSE, anche se, evidentemente, procurerebbe danni agli azionisti.
Bisogna dire che in assenza di un sistema legale (vedi il primo punto) a cui rivolgersi per annullare la transazione e recuperare i soldi, la proibizione di un comportamento simile rimarrebbe inapplicabile. Fatti simili sono quelli che mi fanno sempre consigliare di muoversi con molta cautela su SL e di non investire mai somme eccessivamente alte.
C’e’ poi un altro problema della struttura regolamentare che, a mio parere, è potenzialmente pericoloso (e questo sarebbe evitabile).
Nella maggior parte delle situazioni della vita reale esistono due entità separate nella gestione della borsa: un organizzazione di regolamento e controllo (in italia ad es la CONSOB) e una organizzazione che invece gestisce gli aspetti pratici e operativi (in Italia la Borsa.SpA), nel WSE esiste sostanzialmente una sola entità che fa entrambe le cose la Hope Capital, che è a sua volta quotata nel WSE.
Il risultato di questo è che un esterno (magari con interessi in aziende quotate nel WSE) potrebbe acquisire parte della proprietà dell’ente che effettua i controlli e cercare di influenzarli a suo vantaggio.
Aspetti Strutturali
Affrontati ed esaminati alcuni dei problemi legali e di regolamento l’ultimo punto da affrontare è la struttura del mercato stesso e delle aziende quotate.
Nel WSE all’inizio della settimana erano quotate 36 aziende, mentre erano in corso 18 IPO, in linea di massima il numero delle aziende quotate continua a crescere, e da quello che si sa c’e’ un grosso numero di aziende in attesa di essere ammesse alle IPO.
L’aumento del numero di aziende quotate è sicuramente una cosa buona per gli investitori: assicura una maggiore possibilità di scelta e stabilizza il mercato, ma al momento la presenza di solo 36 aziende quotate espone potenzialmente il mercato a fluttuazioni occasionali tutt’altro che piacevoli per i piccoli investitori.
Interessante è esaminare le area di attività, dichiarate, delle aziende quotate: principalmente si tratta di Gioco d’Azzardo, Immobiliare, Finanza e Prodotti Scriptati. Questa concentrazione in quattro settori non è rassicura sulla stabilità generale del mercato.
Il settore Immobiliare è da sempre uno dei motori principali dell’economia di Second Life, ma si tratta anche di un business molto competitivo e con una forte variabilità.
La presenza di molte aziende specializzate nel Gioco d’Azzardo sembra confermare l’importanza del settore nell’economia di Second Life, ma le recenti notizie sui dubbi sulla legalità dei casinò virtuali getta delle ombre sul suo futuro.
Le aziende di prodotti scriptati sono invece l’equivalente dell’industria pesante e high tech nel mondo reale. A mio parere hanno potenzialmente una stabilità maggiore e forse prospettive più sicure almeno fino a che l’economia generale di Second Life continuerà a godere di buona salute. In fin dei conti chiunque voglia fare business continuerà ad avere bisogno di vendors, sistemi di analisi etc. Ad un esame più approfondito però almeno un paio delle più grosse di queste aziende sembrano specializzate in prodotti per casinò (cioè Slot machine, SLingo e cose simili), percui le ombre che aleggiano sul settore del gioco di azzardo si allungano anche su di loro.
Quello che invece trovo personalmente molto dubbio è la presenza di molte aziende “finanziare” il cui scopo è raccogliere capitali di rischio, con lo scopo dichiarato di reinvestire direttamente sulle azioni delle altre aziende quotate. Si tratta di speculazioni estremamente rischiose anche nel mondo reale, inoltre il loro forte peso non potrà che essere un moltiplicatore delle fluttuazioni del mercato e inoltre crea il rischio che si crei una rete di partecipazioni incrociati e scatole cinesi che non lascia presagire niente di buono.
E’ sperabile che l’allargamento del mercato crei un portafoglio di aziende con interessi più diversificati e con un minor peso delle speculazioni puramente finanziarie.
L’andamento generale del mercato non mi è sembrato felicissimo. Nell’ultimo mese ho seguito gli andamenti facendo una serie di analisi e sembra che passato un primo periodo di euforia le quotazioni siano generalmente in ribasso (in alcuni casi in maniera notevole), spesso scendendo anche sotto il valore stabilito per la IPO. Insomma un quadro generale spiacevole, e che solleva anche alcune perplessità su come sia stato definito il prezzo della quotazione iniziale.
Il risultato è che la capitalizzazione totale del mercato malgrado l’aumento del numero di aziende quotate o in IPO è sceso da circa 3,5 milioni di dollari US a meno di 3 milioni.
C’e’ poi un punto importante da notare circa le aziende quotate. Come è logico aspettarsi si tratta in realtà di micro-aziende che hanno poca cassa, beni di garanzia risibili rispetto al livello della quotazione e di solito non più di 3 o 4 persone impegnate nella gestione. Questo, ripeto, è normale viste le condizioni di SL e non mette in dubbio le loro capacità di fare profitti, ma rende ancora più dubbio il valore delle azioni che vengono commerciate.
Dietro il valore di queste azioni non ci sono beni, piani di marketing, contratti firmati, crediti esigibili, marchi affermati: C’e’ solo la fiducia nelle idee, a volte brillanti, a volte meno, dei fondatori delle aziende e sulla loro abilità e capacità lavorativa.
Questo fatto rende quindi molto improbabile la possibilità e la convenienza di effettuare scalate o prendere il controllo di una delle aziende quotate, in quanto una volta private dei loro fondatori dietro rimarrebbe ben poco.
Conclusioni
Le conclusioni che possiamo trarre da questa analisi sono che come in altri casi la Borsa di SL ha in comune con il suo omonimo reale, poco più del nome e delle intenzioni.
Da un po’ tutti i punti di vista il WSE non sembra presentare quelle minime condizioni di garanzia presenti nelle Borse reali. A sua discolpa possiamo sicuramente dire che parecchi dei suoi problemi sono legati alle condizioni generali di SL, ma sono comunque problemi che rimangono e vanno comunque considerati.
Il WSE presenta rischi molto maggiori di quelli presenti in una borsa reale e chi decide di investire parte dei suoi Linden deve esserne cosciente.
Personalmente trovo il WSE un tentativo affascinante, da osservare da una rispettosa distanza di sicurezza, un “gioco” che sarebbe divertentissimo se non iniziasse già a muovere una quantità di denaro di tutto rispetto. Troppo denaro e con troppa leggerezza.
PS Una nota doverosa solo ieri, mentre risistemavo queste pagine ho scoperto la nascita di un blog italiano specializzato sul WSE: RatingWSE, non ho ancora avuto modo di approfondire i suoi contenuti, ma sono sempre contento quando si sviluppano contenuti italiani su SL, non saranno mai abbastanza.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
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giovedì 5 aprile 2007
Il gioco d’azzardo in Second Life. FBI e Linden Lab
La notizia è stata data da Reuters con un breve trafiletto di Adam Pasik (il corrispondente di Reuters per SL vedi qui), è stata ripresa dall’Herald qui… e me la sono trovata di fronte oggi andando al lavoro su Metro Roma!
La Linden Lab ha ufficialmente invitato l’FBI americana a visitare Second Life per analizzare se la presenza di un fiorente business legato al gioco d’azzardo viola in qualche maniera la legislazione americana.
La maggior parte dei paesi (tra cui l’Italia) regola in qualche maniera il gioco d’azzardo su Internet, richiedendo che le società che lo praticano si attengano ad una serie di regole piuttosto restrittive. Linden Lab sembra decisa a giocare d’anticipo per evitare di essere considerata corresponsabile se venissero sollevati dubbi sulla legalità dei Casinò presente su SL.
Inutile dire che l’iniziativa potrebbe avere una forte influenza sulla economia di Second Life, vista l’importanza del settore.
L’azione preventiva della Linden ha anche un altro impatto piuttosto importante: per la legislazione americana la legalità o l’illegalità del gioco d’azzardo è anche legata alla presenza di premi in “denaro”. Un intervento che considerasse il Linden$ l’equivalente di una moneta vera (o quanto meno un surrogato di una moneta vera) sarebbe un precedente giuridico importante (specialmente in una legislazione anglosassone come quella americana) con una grossa importanza su quello che è lo status legale delle transazioni che avvengono su SL e delle aziende che ci operano.
In altre parole se l’FBI decidesse che il gioco d’azzardo su SL è illegale perché ci si guadagnano soldi veri, un giudice americano avrebbe un precedente che gli rendere difficile rigettare eventuali azioni legali su transazioni economiche avvenute in SL sulla base che si tratta “solo” di un gioco.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
UPDATE del 6/4: poche ore fa la Linden Lab ha comunicato sul blog ufficiale la decisione di sospendere la pubblicazione di annunci pubblicitari che si riferiscano ad attività assimilabili con i casinò e il gioco d'azzardo.
Linden Lab sostiene di non aver, al momento, ricevuto nessun tipo di avviso di tipo legale, e che questa è una decisione indipendente.
Staremo a vedere.
La Linden Lab ha ufficialmente invitato l’FBI americana a visitare Second Life per analizzare se la presenza di un fiorente business legato al gioco d’azzardo viola in qualche maniera la legislazione americana.
La maggior parte dei paesi (tra cui l’Italia) regola in qualche maniera il gioco d’azzardo su Internet, richiedendo che le società che lo praticano si attengano ad una serie di regole piuttosto restrittive. Linden Lab sembra decisa a giocare d’anticipo per evitare di essere considerata corresponsabile se venissero sollevati dubbi sulla legalità dei Casinò presente su SL.
Inutile dire che l’iniziativa potrebbe avere una forte influenza sulla economia di Second Life, vista l’importanza del settore.
L’azione preventiva della Linden ha anche un altro impatto piuttosto importante: per la legislazione americana la legalità o l’illegalità del gioco d’azzardo è anche legata alla presenza di premi in “denaro”. Un intervento che considerasse il Linden$ l’equivalente di una moneta vera (o quanto meno un surrogato di una moneta vera) sarebbe un precedente giuridico importante (specialmente in una legislazione anglosassone come quella americana) con una grossa importanza su quello che è lo status legale delle transazioni che avvengono su SL e delle aziende che ci operano.
In altre parole se l’FBI decidesse che il gioco d’azzardo su SL è illegale perché ci si guadagnano soldi veri, un giudice americano avrebbe un precedente che gli rendere difficile rigettare eventuali azioni legali su transazioni economiche avvenute in SL sulla base che si tratta “solo” di un gioco.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
UPDATE del 6/4: poche ore fa la Linden Lab ha comunicato sul blog ufficiale la decisione di sospendere la pubblicazione di annunci pubblicitari che si riferiscano ad attività assimilabili con i casinò e il gioco d'azzardo.
Linden Lab sostiene di non aver, al momento, ricevuto nessun tipo di avviso di tipo legale, e che questa è una decisione indipendente.
Staremo a vedere.
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lunedì 2 aprile 2007
La mappa dei brand in Second Life
La gestione dei macro spazi, ovvero dove ci si posiziona sulla mappa, in second life non ha un grande interesse, questa la mappa dei brand:
http://www.kzero.co.uk/blog/wp-content/uploads/2007/03/sl-brand-map-v12.jpg
gli spostamenti tra un'isola e l'altra non avvengono volando e quindi la posizione relativa delle isole non ha molto peso nelle scelte di posizionamento.
http://www.kzero.co.uk/blog/wp-content/uploads/2007/03/sl-brand-map-v12.jpg
gli spostamenti tra un'isola e l'altra non avvengono volando e quindi la posizione relativa delle isole non ha molto peso nelle scelte di posizionamento.
Perché Anshe Chung non è milionaria e qualche altro spunto
Di Second Life si parla molto nei Media, e in molti casi la mancanza di conoscenza dell’argomento e la ricerca del fatto “sensazionale” danno origine ad articoli che hanno ben poco senso e a titoli che sembrano pubblicità di un fenomeno da circo.
Tutto ciò sta attualmente aiutando la popolarità di Second Life, ma una informazione non corretta e non meditata può provocare (e sta già iniziando a provocare) anche delle reazioni di senso contrario e spesso altrettanto infondate.
Oggi vorrei riprendere una delle più notizie più riprese sui giornali, probabilmente la Notizia su SL più conosciuta: Anshe Chung è diventata la prima milionaria virtuale.
Il fatto che Anshe Chung sia milionaria è ormai un dato di fatto nelle mente della gente, un fatto che sembra talmente ovvio che non ci si cura di verificare, nemmeno quando si pretende di commentarlo. Ma è vero?
La notizia nasce da un comunicato stampa della AnsheChungStudios del 26/11/2006, con cui si comunicava che ad una valutazione prudenziale il valore stimato degli interessi di Anshe Chung dentro SL aveva superato il milione di dollari americani.
Leggendo il comunicato stampa con una certa attenzione non si vedono ragioni di dubitare sulla serietà di questa valutazione, tutto quello che scritto è corretto, ma per amore della sinteticità non esplicita un paio di punti ovvi. Talmente ovvi che nessuno ne tiene conto.
Leggiamo bene cosa ci è scritto sul comunicato: Anshe Chung su SL al momento del comunicato stampa possedeva 21 kmq di Sim che SE venduti al prezzo di mercato di quel momento avrebbero generato circa 270 milioni di Linden$ che SE cambiati in dollari americani avrebbero fatto un bel milionicino.
(NB nella valutazione Anshe inserisce anche i contanti in suo possesso, altri business minori etc, qui per semplificare prendo solo quella che lei stessa considera il grosso del suo patrimonio, alla data del comunicato stampa.. Interessante da notare che Anshe non valuta valore di mercato del suo Brand che non dovrebbe essere insignificante)
Tra Anshe Chung e un milione di dollari ci sono due SE piuttosto importanti. Deve vendere i suoi terreni trasformarli in Linden liquidi e poi cambiare questi in crocchianti biglietti verdi.
Ipotizzare se la cosa è fattibile è interessante perché ci aiuta a capire alcune cose interessanti. Vediamo:
Nel vendere le sue terre Anshe Chung deve affrontare un primo problema. Per sua stessa ammissione possiede circa il 10% di tutte le sim di SL, una percentuale notevolissima. Basta un minimo di buon senso per capire un fatto ovvio: che, se le mettesse in vendita tutte di un colpo, il livello dei prezzi immobiliari crollerebbe… e addio milione. Cosa si potrebbe fare per limitare questo problema?
Ci sono due possibile maniere. La prima è vendere tutto in blocco a un unico acquirente, ma su SL non credo ci sia nessuno con una simile cassa, e un azienda reale disposta a spendere una cifra simile non la vedo ancora in giro. L’altra maniera è tentare di rendere la transazione il meno trasparente possibile per minimizzare le reazioni del mercato.
Dovrebbe suddividere le vendite su più canali, e scaglionarle nel tempo (ma non troppo perché più tempo passa più è possibile che qualcuno se ne accorga): un po’ sul mercato interno, un po’ su Ebay, un po’ con trattativa privata… (magari col vantaggio di vendere direttamente in US$).
Questa però è teoria, stiamo sempre parlando del 10% delle terre di SL… qualcuno se ne accorgerebbe, e, vista la segretezza dell’operazione, penserebbe subito male… in assenza di una informazione chiara l’unica notizia sarebbe che Anshe vende… e se lei che è al top sta vendendo può solo significare che sa qualcosa che gli altri non sanno ancora. La tipica reazione psicologica di un mercato tenuto all’oscuro sarebbe di seguirla, sicuramente con una certa dose di panico.
Anche in questo caso i prezzi scendono, forse addirittura in maniera più decisa perché il calo sarebbe non dovuto a una informazione razionale, ma alla paura.
Abbiamo poi un ulteriore pericolo. Negli ultimi tempi poi si è sviluppato un abbozzo di sistema finanziario con banche e una borsa. Il calo dei prezzi farebbe scendere le quotazioni delle società immobiliare quotate, e delle società finanziare che hanno concesso prestiti garantiti con il valore delle terre e si trascinerebbero appresso tutto il resto. Altro panico e altro calo.
Ammettiamo che Anshe superi tutte queste difficoltà e venda il tutto a un prezzo non disastroso, dovrebbe sempre trasformare una grossa quantità di L$ in US$. Cambiare anche solo l’equivalente di mezzo milione di dollari US$ significa esporsi alle stesse difficoltà già affrontate per vendere le terre: si tratta circa del 7/8% del totale della massa monetaria di SL, l’equivalente di 3/4 giorni del totale degli scambi che avvengono sul mercato.
Quando Soros ha speculato sulla svalutazione della Sterlina Britannica percentualmente ha mosso meno soldi.
Se arrivati a questo punto l’economia di SL non è già crollata e il Linden$ non è diventato carta straccia, per riuscire a cambiare si dovrebbe usare sistemi simili a quelli che ho già descritto. In effetti si dice che Anshe abbia tentato di sviluppare un cambio concorrente al LindeX proprio per questa ragione: avere una via di fuga sotto il suo controllo. Ovviamente però i problemi e i pericoli sono esattamente gli stessi.
Insomma in uno scenario simile Anshe non ricaverebbe veramente un milione di dollari, e si lascerebbe alle spalle un economia a pezzi, su uno scenario simile è stata fondato uno dei più severi articoli di critica dell’economia virtuale dei Second Life (lo trovate qui), che arrivava ad ipotizzare in termini molto duri che sostanzialmente SL è tutto un imbroglio.
Paradossalmente però anche questa critica fallisce il suo obiettivo perché dimentica di tenere in dovuta considerazione alcune cose ovvie.
Un evento come quello che ho descritto è per le sue stesse dimensioni un evento eccezionale. Per fare un esempio comprensibile è come se nell’Italia degli anni ’70 gli Agnelli avessero deciso di liquidare tutte le loro proprietà italiane, cambiare in dollari e ritirarsi alla Bahamas… anzi fatte le debite proporzioni Anshe per Second Life è molto più grande di quanto lo sia mai stata la FIAT per l’Italia.
La verità è che Second Life è ancora un mercato molto piccolo, senza enti di controllo economico, con attori di mercato ancora piuttosto inesperti e primitivi. Sono tutti difetti, indubbiamente, ma non sono strutturali, sono tipici di una struttura economica molto anarchica che deve ancora fare molta strada per crescere, imparare e rafforzarsi.
Quali conclusioni possiamo trarre da tutto ciò? Che ci vuole buon senso sempre e non ignorare i fatti ovvi. Second Life è ancora piccola. Troppo piccola per poter diventare ricchi o fare i “soldi” con facilità, come molti sembrano illudersi, e presenta ancora molti rischi. Nello stesso tempo è sciocco scambiare i difetti di questa sua immaturità con un imbroglio preordinato o provare a confrontarla con il mondo reale.
Sia gli esaltatori che i critici dovrebbero scendere a vedere la realtà del mondo virtuale. Basta vedere cosa sta facendo Anshe Chung: diversifica; in termini di prodotti su Second Life, e in altri MMOG, in termini di mercato. Fa del suo meglio per far crescere i metaverso che le ha dato l’opportunità di diventare famosa e forse ricca, perché sa che è nel suo interesse. Capisce le opportunità e i rischi dei mondi virtuali, coglie le prime e tiene conto dei secondi per lenirli.
Come abbiamo visto forse non è milionaria realmente, ma è sulla buona strada per diventarlo. Con molto senso della realtà.
Tutto ciò sta attualmente aiutando la popolarità di Second Life, ma una informazione non corretta e non meditata può provocare (e sta già iniziando a provocare) anche delle reazioni di senso contrario e spesso altrettanto infondate.
Oggi vorrei riprendere una delle più notizie più riprese sui giornali, probabilmente la Notizia su SL più conosciuta: Anshe Chung è diventata la prima milionaria virtuale.
Il fatto che Anshe Chung sia milionaria è ormai un dato di fatto nelle mente della gente, un fatto che sembra talmente ovvio che non ci si cura di verificare, nemmeno quando si pretende di commentarlo. Ma è vero?
La notizia nasce da un comunicato stampa della AnsheChungStudios del 26/11/2006, con cui si comunicava che ad una valutazione prudenziale il valore stimato degli interessi di Anshe Chung dentro SL aveva superato il milione di dollari americani.
Leggendo il comunicato stampa con una certa attenzione non si vedono ragioni di dubitare sulla serietà di questa valutazione, tutto quello che scritto è corretto, ma per amore della sinteticità non esplicita un paio di punti ovvi. Talmente ovvi che nessuno ne tiene conto.
Leggiamo bene cosa ci è scritto sul comunicato: Anshe Chung su SL al momento del comunicato stampa possedeva 21 kmq di Sim che SE venduti al prezzo di mercato di quel momento avrebbero generato circa 270 milioni di Linden$ che SE cambiati in dollari americani avrebbero fatto un bel milionicino.
(NB nella valutazione Anshe inserisce anche i contanti in suo possesso, altri business minori etc, qui per semplificare prendo solo quella che lei stessa considera il grosso del suo patrimonio, alla data del comunicato stampa.. Interessante da notare che Anshe non valuta valore di mercato del suo Brand che non dovrebbe essere insignificante)
Tra Anshe Chung e un milione di dollari ci sono due SE piuttosto importanti. Deve vendere i suoi terreni trasformarli in Linden liquidi e poi cambiare questi in crocchianti biglietti verdi.
Ipotizzare se la cosa è fattibile è interessante perché ci aiuta a capire alcune cose interessanti. Vediamo:
Nel vendere le sue terre Anshe Chung deve affrontare un primo problema. Per sua stessa ammissione possiede circa il 10% di tutte le sim di SL, una percentuale notevolissima. Basta un minimo di buon senso per capire un fatto ovvio: che, se le mettesse in vendita tutte di un colpo, il livello dei prezzi immobiliari crollerebbe… e addio milione. Cosa si potrebbe fare per limitare questo problema?
Ci sono due possibile maniere. La prima è vendere tutto in blocco a un unico acquirente, ma su SL non credo ci sia nessuno con una simile cassa, e un azienda reale disposta a spendere una cifra simile non la vedo ancora in giro. L’altra maniera è tentare di rendere la transazione il meno trasparente possibile per minimizzare le reazioni del mercato.
Dovrebbe suddividere le vendite su più canali, e scaglionarle nel tempo (ma non troppo perché più tempo passa più è possibile che qualcuno se ne accorga): un po’ sul mercato interno, un po’ su Ebay, un po’ con trattativa privata… (magari col vantaggio di vendere direttamente in US$).
Questa però è teoria, stiamo sempre parlando del 10% delle terre di SL… qualcuno se ne accorgerebbe, e, vista la segretezza dell’operazione, penserebbe subito male… in assenza di una informazione chiara l’unica notizia sarebbe che Anshe vende… e se lei che è al top sta vendendo può solo significare che sa qualcosa che gli altri non sanno ancora. La tipica reazione psicologica di un mercato tenuto all’oscuro sarebbe di seguirla, sicuramente con una certa dose di panico.
Anche in questo caso i prezzi scendono, forse addirittura in maniera più decisa perché il calo sarebbe non dovuto a una informazione razionale, ma alla paura.
Abbiamo poi un ulteriore pericolo. Negli ultimi tempi poi si è sviluppato un abbozzo di sistema finanziario con banche e una borsa. Il calo dei prezzi farebbe scendere le quotazioni delle società immobiliare quotate, e delle società finanziare che hanno concesso prestiti garantiti con il valore delle terre e si trascinerebbero appresso tutto il resto. Altro panico e altro calo.
Ammettiamo che Anshe superi tutte queste difficoltà e venda il tutto a un prezzo non disastroso, dovrebbe sempre trasformare una grossa quantità di L$ in US$. Cambiare anche solo l’equivalente di mezzo milione di dollari US$ significa esporsi alle stesse difficoltà già affrontate per vendere le terre: si tratta circa del 7/8% del totale della massa monetaria di SL, l’equivalente di 3/4 giorni del totale degli scambi che avvengono sul mercato.
Quando Soros ha speculato sulla svalutazione della Sterlina Britannica percentualmente ha mosso meno soldi.
Se arrivati a questo punto l’economia di SL non è già crollata e il Linden$ non è diventato carta straccia, per riuscire a cambiare si dovrebbe usare sistemi simili a quelli che ho già descritto. In effetti si dice che Anshe abbia tentato di sviluppare un cambio concorrente al LindeX proprio per questa ragione: avere una via di fuga sotto il suo controllo. Ovviamente però i problemi e i pericoli sono esattamente gli stessi.
Insomma in uno scenario simile Anshe non ricaverebbe veramente un milione di dollari, e si lascerebbe alle spalle un economia a pezzi, su uno scenario simile è stata fondato uno dei più severi articoli di critica dell’economia virtuale dei Second Life (lo trovate qui), che arrivava ad ipotizzare in termini molto duri che sostanzialmente SL è tutto un imbroglio.
Paradossalmente però anche questa critica fallisce il suo obiettivo perché dimentica di tenere in dovuta considerazione alcune cose ovvie.
Un evento come quello che ho descritto è per le sue stesse dimensioni un evento eccezionale. Per fare un esempio comprensibile è come se nell’Italia degli anni ’70 gli Agnelli avessero deciso di liquidare tutte le loro proprietà italiane, cambiare in dollari e ritirarsi alla Bahamas… anzi fatte le debite proporzioni Anshe per Second Life è molto più grande di quanto lo sia mai stata la FIAT per l’Italia.
La verità è che Second Life è ancora un mercato molto piccolo, senza enti di controllo economico, con attori di mercato ancora piuttosto inesperti e primitivi. Sono tutti difetti, indubbiamente, ma non sono strutturali, sono tipici di una struttura economica molto anarchica che deve ancora fare molta strada per crescere, imparare e rafforzarsi.
Quali conclusioni possiamo trarre da tutto ciò? Che ci vuole buon senso sempre e non ignorare i fatti ovvi. Second Life è ancora piccola. Troppo piccola per poter diventare ricchi o fare i “soldi” con facilità, come molti sembrano illudersi, e presenta ancora molti rischi. Nello stesso tempo è sciocco scambiare i difetti di questa sua immaturità con un imbroglio preordinato o provare a confrontarla con il mondo reale.
Sia gli esaltatori che i critici dovrebbero scendere a vedere la realtà del mondo virtuale. Basta vedere cosa sta facendo Anshe Chung: diversifica; in termini di prodotti su Second Life, e in altri MMOG, in termini di mercato. Fa del suo meglio per far crescere i metaverso che le ha dato l’opportunità di diventare famosa e forse ricca, perché sa che è nel suo interesse. Capisce le opportunità e i rischi dei mondi virtuali, coglie le prime e tiene conto dei secondi per lenirli.
Come abbiamo visto forse non è milionaria realmente, ma è sulla buona strada per diventarlo. Con molto senso della realtà.
Roberto Brocchieri
in SL: Albert Falck
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domenica 1 aprile 2007
Toscana in SL, una visita.
La notizia che la Regione Toscana avesse deciso di aprire un isola su SL era già nota, finalmente l’hanno finita e inaugurata e questa mattina mi sono preso un attimo insieme con la mia dolce amica Bryn per una breve visita.
Si tratta sicuramente di un bel posto, il landascape è ben modellato dando veramente l’impressione delle dolci colline toscane in primavera. I vari punti di interesse sono collegati da un sistema di teletrasporto ben fatto e veloce.
Sull’isola vera e propria si trova una piccola spiaggia (di una tipologia a dire la verità comune a molte isole private), e la ricostruzione di un “borgo toscano”. Il borgo è invero minuscolo: una strada e una piazzetta circondata da case (che credo siano solo una scenografia vuota), ma è evidente che si è posta molto cura nella ricostruzione e l’effetto è piacevole.
In qualche maniera ricorda un po’ il Residence Cinque Terre, anche se ovviamente sacrifica la funzionalità all’aspetto.
Il resto delle costruzioni sono organizzate in una serie di skybox, raggiungibili via teleport.
La prima in ordine di altezza (un centinaio di metri) è la zona uffici. Ci sono un paio di quei simpatici finti uffici finemente arredati, e di nessuna funzione pratica, che iniziano a spuntare in giro. Uno destinato a InToscana.it (che immagino sia l’agenzia regionale incaricata del progetto, o qualcosa del genere), e un altro alla Commissione Cinematografica Toscana. L’ultimo edificio della zona è un piccolo anfiteatro ovviamente destinato ad ospitare possibili eventi.
A circa 400 metri di altezza si trova un altro skybox, il pezzo forte della sim, destinato alle riproduzioni dei monumenti toscani. L’ambiente è una apparentemente enorme fuga prospettica che ricorda certi studi pittorici rinascimentali. Finora è possibile vedere la Torre di Pisa, e il Duomo di Firenze. Sono entrambi ricostruiti con molto cura e hanno un bel effetto.
La riproduzione del duomo non è ovviamente fedelissima, non potrebbe esserlo, ed è meno imponente del suo modello reale. In Second Life è sicuramente superata, esempio dalla cattedrale dell’Isle of Wyrm dove si svolgono le cerimonie draconiche, o dalla grande chiesa gotica che si trova nella sim medieval-goreana di Gothica (una delle sim residenziale di Anshe Chung).
Comunque, come dicevo, ha dei bei dettagli ed è probabilmente uno dei primi edifici in stile rinascimentale di Second Life (dopo alcune pseudo ville in stile italiano costruite per clienti americani… e che mischiano architettura simil rinascimentale con affreschi pompeiani…..).
Una nota decisamente negativa è la mancanza di una qualsiasi spiegazione: io sono italiano e riconosco una riproduzione virtuale della cupola del Brunelleschi…. Ma quel 98% di utenti stranieri di Second Life come fa a capire cosa sta vedendo?
Altro voto negativo è dato dal fatto lo skybox si trova ad una altezza che non permette di volare: il che rende alcuni punti difficilmente raggiungibili e impedisce di sfruttare la possibilità offerta da Second Life di scoprire questi monumenti da punti di vista volanti impossibili nella realtà.
L’ultimo punto focale è una discoteca ad una quota ancora più alta, sembra un posto carino, ma come tutti gli ambienti simili quando è vuota l’aspetto è desolante, se non addirittura deprimente. Il manifesto di una visita in SL di un qualche partecipante, a me sconosciuto, di una imprecisata edizione del Grande Fratello italiano dà il colpo di grazia. Immagino che si tratti di una iniziativa promozionale, ma l'impressione da polveroso locale di provincia con il pseudo vip televisivo mandato da Lele Mora.
L’ultimo tocco alla sim è una grande scritta luminosa, sospesa in quota con il logo di InToscana.it… è fatta con un certo stile, per cui non ricorda certi orribili cartelloni pubblicitari che si trovano nella main land, ma rimane il dubbio di cosa voglia significare.
A parte gli appunti che ho fatto, è una sim costruita con cura, e con risultati esteticamente pregevoli, ma direi che riassume molto bene i difetti di iniziative simili.
1- E’ desolatamente vuota. A parte che per fare una veloce visita, se viene casualmente scoperta, non c’è la più pallida ragione per cui un utente di SL dovrebbe passarci del tempo o tornarci una seconda volta. Non c’e’ assolutamente nessun servizio o utilità. A parte forse la spiaggetta o l’ennesima discoteca senza animazione.
2- Soprattutto qual è il suo scopo? Se lo scopo è promozionale sono decisamente fuori strada. Non c’e’ in giro, come ho detto, la benché minima spiegazione artistica o turistica, soprattutto per quell’insignificante 98% di utenza non italiana.
A migliorare la situazione basterebbe una notecard o una targa da qualche parte (magari anche in inglese?). Oppure in un impeto di integrazione tecnologica potrebbe essere interessante un evolutissimo script che apra un qualunque sito istituzionale, con magari foto dei monumenti reali ricostruiti, informazioni turistiche e pratiche su come visitare la Toscana (se proprio non si ci si vuole arrischiare ad inoltrare l’utente a un qualunque sito di viaggi on-line con magari già preimpostato un preventivo per un bel weekend a Firenze9.
Insomma ho paura che la sim sia stata costruita, come al solito, sull’onda del dobbiamo esserci anche noi, senza avere una chiara idea di cosa farci e di quali siano le dinamiche di Second Life, e senza nemmeno preoccuparsene.
Questo sarebbe decisamente un peccato visto che si tratta di un posto veramente bello, e basterebbe cosi poco, un paio di idee ben applicate, per farne qualcosa di utile e veramente innovativo.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
Si tratta sicuramente di un bel posto, il landascape è ben modellato dando veramente l’impressione delle dolci colline toscane in primavera. I vari punti di interesse sono collegati da un sistema di teletrasporto ben fatto e veloce.
Sull’isola vera e propria si trova una piccola spiaggia (di una tipologia a dire la verità comune a molte isole private), e la ricostruzione di un “borgo toscano”. Il borgo è invero minuscolo: una strada e una piazzetta circondata da case (che credo siano solo una scenografia vuota), ma è evidente che si è posta molto cura nella ricostruzione e l’effetto è piacevole.
In qualche maniera ricorda un po’ il Residence Cinque Terre, anche se ovviamente sacrifica la funzionalità all’aspetto.
Il resto delle costruzioni sono organizzate in una serie di skybox, raggiungibili via teleport.
La prima in ordine di altezza (un centinaio di metri) è la zona uffici. Ci sono un paio di quei simpatici finti uffici finemente arredati, e di nessuna funzione pratica, che iniziano a spuntare in giro. Uno destinato a InToscana.it (che immagino sia l’agenzia regionale incaricata del progetto, o qualcosa del genere), e un altro alla Commissione Cinematografica Toscana. L’ultimo edificio della zona è un piccolo anfiteatro ovviamente destinato ad ospitare possibili eventi.
A circa 400 metri di altezza si trova un altro skybox, il pezzo forte della sim, destinato alle riproduzioni dei monumenti toscani. L’ambiente è una apparentemente enorme fuga prospettica che ricorda certi studi pittorici rinascimentali. Finora è possibile vedere la Torre di Pisa, e il Duomo di Firenze. Sono entrambi ricostruiti con molto cura e hanno un bel effetto.
La riproduzione del duomo non è ovviamente fedelissima, non potrebbe esserlo, ed è meno imponente del suo modello reale. In Second Life è sicuramente superata, esempio dalla cattedrale dell’Isle of Wyrm dove si svolgono le cerimonie draconiche, o dalla grande chiesa gotica che si trova nella sim medieval-goreana di Gothica (una delle sim residenziale di Anshe Chung).
Comunque, come dicevo, ha dei bei dettagli ed è probabilmente uno dei primi edifici in stile rinascimentale di Second Life (dopo alcune pseudo ville in stile italiano costruite per clienti americani… e che mischiano architettura simil rinascimentale con affreschi pompeiani…..).
Una nota decisamente negativa è la mancanza di una qualsiasi spiegazione: io sono italiano e riconosco una riproduzione virtuale della cupola del Brunelleschi…. Ma quel 98% di utenti stranieri di Second Life come fa a capire cosa sta vedendo?
Altro voto negativo è dato dal fatto lo skybox si trova ad una altezza che non permette di volare: il che rende alcuni punti difficilmente raggiungibili e impedisce di sfruttare la possibilità offerta da Second Life di scoprire questi monumenti da punti di vista volanti impossibili nella realtà.
L’ultimo punto focale è una discoteca ad una quota ancora più alta, sembra un posto carino, ma come tutti gli ambienti simili quando è vuota l’aspetto è desolante, se non addirittura deprimente. Il manifesto di una visita in SL di un qualche partecipante, a me sconosciuto, di una imprecisata edizione del Grande Fratello italiano dà il colpo di grazia. Immagino che si tratti di una iniziativa promozionale, ma l'impressione da polveroso locale di provincia con il pseudo vip televisivo mandato da Lele Mora.
L’ultimo tocco alla sim è una grande scritta luminosa, sospesa in quota con il logo di InToscana.it… è fatta con un certo stile, per cui non ricorda certi orribili cartelloni pubblicitari che si trovano nella main land, ma rimane il dubbio di cosa voglia significare.
A parte gli appunti che ho fatto, è una sim costruita con cura, e con risultati esteticamente pregevoli, ma direi che riassume molto bene i difetti di iniziative simili.
1- E’ desolatamente vuota. A parte che per fare una veloce visita, se viene casualmente scoperta, non c’è la più pallida ragione per cui un utente di SL dovrebbe passarci del tempo o tornarci una seconda volta. Non c’e’ assolutamente nessun servizio o utilità. A parte forse la spiaggetta o l’ennesima discoteca senza animazione.
2- Soprattutto qual è il suo scopo? Se lo scopo è promozionale sono decisamente fuori strada. Non c’e’ in giro, come ho detto, la benché minima spiegazione artistica o turistica, soprattutto per quell’insignificante 98% di utenza non italiana.
A migliorare la situazione basterebbe una notecard o una targa da qualche parte (magari anche in inglese?). Oppure in un impeto di integrazione tecnologica potrebbe essere interessante un evolutissimo script che apra un qualunque sito istituzionale, con magari foto dei monumenti reali ricostruiti, informazioni turistiche e pratiche su come visitare la Toscana (se proprio non si ci si vuole arrischiare ad inoltrare l’utente a un qualunque sito di viaggi on-line con magari già preimpostato un preventivo per un bel weekend a Firenze9.
Insomma ho paura che la sim sia stata costruita, come al solito, sull’onda del dobbiamo esserci anche noi, senza avere una chiara idea di cosa farci e di quali siano le dinamiche di Second Life, e senza nemmeno preoccuparsene.
Questo sarebbe decisamente un peccato visto che si tratta di un posto veramente bello, e basterebbe cosi poco, un paio di idee ben applicate, per farne qualcosa di utile e veramente innovativo.
Roberto Brocchieri
in SL Albert Falck
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