giovedì 24 settembre 2009

Possiamo identificare dei cicli vita per le tecnologie sociali?



Possiamo identificare dei cicli vita per le tecnologie sociali?
A me sembra di si. Anche se la cosa non è facile.
Il mese scorso fa ho introdotto il tema del tempo , indicando come le tecnologie non sono così immediate e veloci come sembrano ad una prima sensazione, e che queste a somiglianza delle forme di vita pioniere hanno necessità minime per attecchire ma una grande necessità di tempo per svilupparsi, dato il loro particolare ciclo di vita che vede periodi di stasi più o meno lunghi alternarsi a rapidi momenti di sviluppo soprattuto in concomitanza dell'aggegarsi di specie diverse, chiamati Biogruppi.
I biogruppi sono un particolare tipo di nucleo di rigenerazione: si tratta di aggregazioni costituite da alcune specie di alberi e cespugli di età diversa; di regola, uno degli alberi è più vecchio degli altri e si trova al centro di questa aggregazione, superando per altezza gli altri componenti e assumendo un ruolo di promotore.
Proprio quest'ultima particolarità, sembra adatta alla descrizione di come si muovono gli organismi comunicativi nel tempo, per aggregazioni e per ruolo promotore. Questo mi ha fatto fare una ulteriore riflessione da cui eccoci di nuovo a parlare di tempo, come allora senza nessuna pretesa di scientificità ( sicuramente ci avranno già pensato e si saranno scritti fiumi di parole) ma sulla base di una euristica, portando l'esperienza vissuta in Second Life.

Mi piacerebbe qui continuare a parlare di quelli che sono gli elementi di successo in termini biologici, ovvero di sopravvivenza, di un organismo comunicativo definizione sotto la quale raccolgo ogni medium ( un mezzo di comunicazione attraverso cui è possibile diffondere un messaggio, secondo le caratteristiche proprie del mezzo ) sociale possibile, dalla singola pagina web alla piattaforma tecnologica.


penso a questi come gli elementi che la determinano

Nicchia
é l'ambito in cui si deve diffondere e vivere l'organismo, in questo caso propongo che la nicchia sia da considerarsi la comunità di riferimento dell'organismo.
In particolare Second Life, ma per estensione direi TUTTE le comunità di pratiche hanno il loro baricentro sull'AGIRE (play) rispetto al GIOCARE ( game) inteso come Diegesi narrativa.

Lasciando alla narrazione solo un tenue canovaccio, ( Second Life è una sorta di teatro dell'arte digitale); sostituendo alla diegesi l'Autopoiesi, ovvero un sistema che ridefinisce continuamente se stesso ed al proprio interno si sostiene e si riproduce, i gruppi di Second Life rispecchiano quello che credo sia una caratteristica di tutti i gruppi, quello del'impossibilità di essere eterodiretti, normati, "targettizati" , perchè si generano e si sviluppano nell'atto dell'azione creativa.

I residenti sono un vero paradigma delle dinamiche sociali e culturali e come tali devono essere partecipati, condivisi dal loro interno, convinti da una azione continua e prossima ai partecipanti. Mica son scimmiette. Mica sono Fanclub. termine orrendo (ovviamente) adottato da Facebook, che è tutto tranne che sociale.
Starci dentro significa partecipare, significa sentire "di pancia" quello che ci sta dentro, comporta impegno, comporta tatto, rispetto. E tempo.

Tastmaker
Sono i faciilitatori e i diffusori. Tastemaker è qualcosa di più dello Stakeholder, perchè il suo interesse non è legato ad una economia direttamente derivata da un soggeto promotore azienda o progetto, ma a un modus operandi che è wiki. non è contrattuale. è in condivisione. Questo non vuol dire prescindere da una relazione economica, solo che questa si può (si deve) declinare in un doppio mercato, che vede ad un valore economico parificarsi un controvalore, in un rapporto 1:1 nella moneta tipica del 2.0: la reputazione.
Questo permette una relazione di partecipazione indiretta, basata sul reciproco scambio di moneta-reputazione.
Tastemaker inoltre non è solo un amplificatore, ma in sintonia con il suo ruolo esprime un gusto, kantianamente facoltà basata sul sentimento dell'uomo, che gli consente di costruire il giudizio (estetico).
Dunque è anche un critico, non un recettore passivo. La notizia non passerà se non "gustata", e dovrà essere buona. Comporta impegno, comporta tatto, rispetto. E tempo.

Meme
Senza scomodare qui una descrizione della teoria memica, è l'idea propellente. Qui c'è poco da dire, non si tratta di contenuti accattivanti, di buona redazione / confezione, qui siamo nell'ambito di quello che l'ingaggio propone. L’ingaggio deve essere la parte più visibile nella prima fase del progetto, deve essere portata a conoscenza degli utenti capillarmente, attraverso l’esposizione delle regole piuttosto che incontri personali o in gruppo.
L’ingaggio è mediato da forme di comunicazioni diverse, informali, virali .
L'ingaggio è ciò che fornisce la motivazione alla partecipazione e alla condivisione. Comporta impegno, comporta tatto, rispetto. E tempo.

Tempo
Ed eccoci qua, ritornati alla fine a cercare di dare un valore all'ultimo e determinante valore, che mette a fattore tutti gli altri. Ci chiediamo: ma come possiamo determinare quanto tempo ci metterà a crescere - vivere finire , insomma verificarne lo sviluppo al fine di valutarne il grado di fitness (idoneità) nell'ambiente in cui si deve insediare?
Credo che il tempo del ciclo di vita è in misura delle capacità del meme di diffondersi in relazione al numero e all'efficienza dei tastemaker e all'estensione della nicchia.
Bella li. Chi mette dei numeri ( se si può) a questa formuletta ci riuscirà e farà bingo. Altro che SEO...














Image: 'Happy New Year'
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Image: 'shifted time'
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Image: 'células de tiempo / time cells'
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